la Repubblica Firenza | L’arte di Martínez Celaya, enigmi da interpretare

MUSEO MARINO MARINI
Elisabetta Berti

4 January 2024

 

Dentro ad un’uccelliera sta in piedi un ragazzo di bronzo in abiti da scolaretto, in una posa di pura contrizione: sembra un prigioniero, ma a guardare bene vediamo che il suo corpo è parte stessa della gabbia. Un altro ragazzo — stavolta il bronzo è dipinto di bianco — sta in piedi indossando veri calzoni di stoffa, mentre alza un braccio in un gesto solo accennato e per tanto indefinito; un cervo sembra appena catturato, impigliato in una trappola di fili di ferro e inserito dentro una struttura metallica, e sul suo corpo bianco in fiberglass è stata scritta a mano una frase di Eliot che parla della precarietà dell’esistenza. Sono enigmi le opere di Enrique Martínez Celaya, e ci chiedono di completare, con la nostra libera interpretazione, la narrazione a cui alludono. Proprio per questo si intitola “Guardare e aspettare. Enrique Martínez Celaya. Sculture selezionate 2005-2023” la mostra che ha aperto al museo Marino Marini e che mette le sue sculture e due quadriin dialogo con le opere del celebre artista pistoiese (fino al 29 maggio). La Secci gallery che promuove una personale con le sue opere pittoriche dal 5 maggio al 29 luglio. Dunque “guardare e aspettare” è quello che lo spettatore è chiamato a fare osservando il lavoro polimorfo di questo artista di origine cubana, ma residente a Los Angeles: prendersi tutto il tempo necessario perché l’opera possa diventare meno ermetica di come appare ad un primo sguardo. Spiega il curatore Giorgio Verzotti: «Per l’artista ogni sua opera, pittura o scultura che sia, è il frammento di una narrazione che non viene mai esplicitata: è il testimone di un evento, trascorso oppure ancora in atto, che l’osservatore è chiamato a interpretare, superando l’impressione di estraneità e resistenza ». Del resto la vita stessa di Enrique Martínez Celaya è, nel suo essere caleidoscopica, essa stessa un piccolo enigma: dopo aver iniziato la sua formazione artistica come apprendista all’età di 12 anni, si è laureato in Fisica applicata e si è specializzato in Elettronica quantistica. E titolare di diversi brevetti di dispositivi laser.  E un vero scienziato, ma anche un artista affermato le cui opere sono state esposte da importanti istituzioni in tutto il mondo, tra tutte il Metropolitan museum of art. E non solo. Martínez Celaya è autore di numerosi libri e ha fondato una casa editrice riconosciuta a livello internazionale, la Whale & star, che pubblica libri di arte, poesia, pratica artistica e teoria critica. Tante personalità quanti sono i linguaggi che ha sperimentato: oltre alla scultura — in materiali tradizionali e non — la pittura — il medium con cui ha debuttato nel mondo dell’arte — e la scrittura, ha sperimentato anche la fotografia e il video, indagando sempre le relazioni tra l’uomo e il mondo. Per lui questa è la prima mostra a Firenze, un’occasione che gli suscita «tanta umiltà» dice lui, «è proprio da Firenze che vengono tutti gli artisti che hanno lasciato in me il segno più grande».

April 1, 2023